
Dott.ssa
Dietista
Nicoletta Bernabei
Ritenzione idrica?Tu come la combatti?........ecco alcuni consigli utili
Con il termine ritenzione idrica intendiamo un eccessivo accumulo di acqua nei tessuti (tra cellula e cellula), causato da squilibri fisiologici, che provoca l’insorgenza di un gonfiore anomalo (edema) in alcune zone del corpo; principalmente sono colpite addome, cosce, glutei e caviglie.
La ritenzione idrica può avere diversa patogenesi, è perciò importante riconoscere quale sia la causa per poterla contrastare. E’ un disturbo che insorge prevalentemente nelle donne infatti circa il 30% della popolazione femminile soffre di ritenzione idrica.
Le quattro tipologie della ritenzione idrica:
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Ritenzione idrica alimentare: causata da alimentazione ricca di sale o da intolleranza al lattosio;
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Ritenzione idrica circolatoria: dovuta a un cattivo funzionamento del sistema venoso e/o linfatico dato che insieme a questi liquidi ristagnano anche numerose tossine, il metabolismo cellulare già compromesso (ridotto apporto di ossigeno e nutrienti) viene alterato ulteriormente;
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Ritenzione idrica da farmaci: derivante da un utilizzo eccessivo di farmaci come antiinfiammatori, FANS, cortisonici, contraccettivi, ma anche la terapia ormonale sostitutiva;
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Ritenzione idrica da sovrappeso: il peso eccessivo riduce la diuresi e quindi determina un accumulo di liquidi;
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Ritenzione idrica secondaria: legata a patologie gravi (insufficienza renale e cardiaca, patologie alla vescica o al fegato, linfedema, ipertensione arteriosa).
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Dopo aver distinto la causa scatenante, la cura della ritenzione idrica si basa appunto sulla correzione di ciò che ha dato origine al disturbo.
Generalmente , in assenza di patologie gravi, l’origine della ritenzione è da attribuirsi allo stile di vita.
Vediamo perciò quali sono i principali punti da correggere e modificare del nostro stile di vita per prevenire e/o contrastare la ritenzione idrica:
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evitare i cibi eccessivamente salati;
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eliminare gli affettati;
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eliminare formaggi di ogni tipo;
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ridurre il pane (preferire quello senza sale);
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eliminare cracker, grissini, fette biscottate e tutti gli altri prodotti da forno, cibi in scatola, patatine e snack simili;
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E' utile aumentare l'assunzione di alimenti specifici, quali: kiwi, banane, melone, anguria, albicocche, patate, spinaci, finocchi, fagioli, fave, piselli, sgombro, merluzzo, petto di pollo e di tacchino, mandorle, noci e nocciole che sono ricchi di potassio e che quindi favoriscono l'eliminazione delle tossine attraverso i liquidi;
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Frutta e verdura in generale, sono anche ricche d’acqua oltre che di minerali e vitamine utili alla ritenzione idrica (la vitamina C per esempio, protegge i capillari sanguigni e migliora la circolazione venosa e il sistema linfatico), quindi è bene aumentarne il consumo.
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sostituire i carboidrati raffinati con cereali integrali: le fibre aumentano la motilità intestinale e allontanano il pericolo di stitichezza, un disturbo che ostacola il deflusso venoso a livello addominale;
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E’ consigliabile un’assunzione di circa 2 litri di acqua (possibilmente povera di sodio) al giorno;
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Bere infine un bicchiere tiepido di acqua e limone (mezzo limone o uno intero) appena alzati ancor prima di fare colazione aiuta a regolarizzare l'intestino e diminuire l'accumulo di liquidi.


