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Omega 3

Si chiamano acidi grassi essenziali e sono elementi assolutamente indispensabili per la biologia umana, ma che l'organismo non è in grado di sintetizzare autonomamente. Circa un quinto del peso del cervello è costituito proprio da omega 3, quindi come per le vitamine, vanno assunti regolarmente perchè la loro mancanza può portare a deficit del sistema immunitario e a fenomeni infiammatori.

































Gli acidi grassi polinsaturi omega-3 abbassano i livelli plasmatici di trigliceridi, interferendo con la loro incorporazione a livello epatico nelle VLDL. Per questo motivo possiedono un'importante azione antitrombotica (ricordiamo, infatti, che alti livelli di trigliceridi nel sangue riducono il processo di fibrinolisi, deputato allo scioglimento dei coaguli intravasali; per questo motivo l'ipertrigliceridemia si accompagna ad un aumentato rischio di patologie cardiovascolari).

Ma dove si trovano?

Gli omega 3 sono grassi che non vanno incontro a processi di congelamento. Grazie a questa loro caratteristica possono essere considerati "antigelo" naturale dei pesci. Proprio per questo motivo ne sono ricchi i grandi pesci dei mari del Nord. Purtroppo, però, proprio per questo fatto, l'alta concentrazione di mercurio nelle loro carni, ne sconsiglia un'assunzione troppo abbondante.

Attenzione però, gli omega 3 sono presenti anche nel pesce del Mediterraneo, aspetto che ne rende consigliabile il consumo, senza particolari controindicazioni. E allora, sì ad alici, sardine e sgombri specie

se di taglia piccola. Le piccole taglie tendono infatti, ad accumulare meno sostanze tossiche ed essere

quindi più salutari. Bisogna alternare questi pesci ad altri come salmone e tonno (che andranno consumati

con maggior parsimonia per il loro alto contenuto in grassi).

E' sempre bene seguire una dieta ricca di omega 3, ma è altrettanto importante sapere che quando le temperature sono più basse, quindi nei mesi autunnali e invernali, i pesci ne contengono di più nelle loro

carni, perchè serve loro per proteggersi dal freddo. In primavera e in estate il contenuto si abbassa, quindi è opportuno integrare questi grassi assumendo nella dieta alimenti alternativi. Infatti anche alcuni vegetali li contengono, ma questo tipo di omega 3 viene utilizzato dal nostro organismo in maniera meno efficiente. Esistono alghe che ne sono ricche, ma non fanno parte della nostra cultura alimentare.

Come deve essere composta una dieta con il giusto apporto di omega 3?Quanto pesce dovremmo assumere per assicurare al nostro organismo la giusta dose di omega 3?

Almeno 200 grammi, due, tre, volte a settimana.

Gli integratori alimentari a base di omega 3 possono sostituire l'assunzione raccomandata con l'alimentazione? No perchè la loro efficacia è reale se li assumiamo attraverso gli alimenti, diversamente perdono i loro benefici. Altro è il discorso della loro assunzione che riguarda la terapia farmacologica e non le integrazioni. La terapia per la ipertrigliceridemia e la prevenzione delle aritmie cardiache è considerata dalle comunità scientifiche come efficacie, ma deve essere gestita dal medico e non può essere considerata una semplice integrazione alimentare.









Gli alimenti funzionali: in commercio troviamo cibi arricchiti di omega 3 coem uova, latte, margarina ecc. è possibile acquistarli solo nel caso in cui ci siano soggetti che, per motivi particolari (allergia al pesce o alle noci), non possono assumere queste sostanze attraverso gli alimenti che naturalmente li contengono.











Realtà scientifica:

In Danimarca l'assunzione di omega 3 in gravidanza è diventata una profilassi sanitaria.

I primi studi che hanno dimostrato l'importanza degli omega 3 per il nostro organismo sono stati fatti sugli esquimesi, la cui dieta è composta esclusivamente da pesce, e che molto difficilmente vanno incontro a malattie tumorali o cardiovascolari. Sempre in relazione agli omega 3, sono state studiate anche le abitudini alimentari degli abitanti Okinawa, in Giappone, che hanno una dieta essenzialmente a base di pesce ricco in omega 3. Si è scoperta anche in questo caso una forte relazione tra i consumo di pesce e la loro incredibile longevità, nonchè la bassissima incidenza di malattie cardiovascolari.

Altri studi, effettuati su un campione di abitanti delle isole Far Oer, anche in questo caso abituali consumatori di omega 3, hanno dimostrato che le donne incinte non avevano problemi di parti prematuri, anzi mostravano gestazioni più lunghe del normale. Nello specifico si è scoperto che proprio i grassi essenziali bloccano al produzione di prostaglandine, responsabili delle contrazioni uterine, quindi delle minacce di parto prematuro. Ma anche secondo gli ultimi risultati della cosiddetta archebiologia, sembrerebbe che lo scatto evolutivo verso l'homo sapiens sia avvenuto per uno sviluppo cerebrale derivante dall'aumentato consumo di pesce.

 



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