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L'alimentazione nel bambino

Durante i primissimi anni di vita l'alimentazione del bambino viene seguita e regolata dal pediatra. È però anche necessario che i genitori siano consapevoli delle necessità nutrizionali del bambino e quindi rispettino le indicazioni ricevute. Lo sviluppo della corteccia cerebrale frontale dei bambini non è infatti ancora completato e quindi hanno più difficoltà a controllare l’imitazione spontanea tipica dei primi anni di vita per cui tendono a copiare il comportamento altrui e le emozioni che vedono in chi li circonda. E qui sta il punto: la colpa è un po

anche dell’ambiente familiare se i bambini rifuggono certi cibi come le verdure.​ Sicuramente l’educazione alimentare impartita dai genitori riveste un ruolo fondamentale per la prevenzione dell’instaurarsi di cattive abitudini alimentari La famiglia rappresenta infatti l’esempio con cui i bambini sono quotidianamente a contatto. Sane abitudini alimentari per tutta la famiglia permettono al bambino di imparare ad alimentarsi adeguatamente. I genitori sono responsabili della scelta e della varietà degli alimenti da proporre quotidianamente ai loro figli: è importante proporre un’alimentazione che rispetti l’adeguata ripartizione tra macronutrienti, che sia il più possibile varia, in modo che il bambino abbia la possibilità di scegliere ciò che più gli piace. È la famiglia che deve insegnare al bambino che alimenti ipercalorici, eccessivamente zuccherati e nutrizionalmente inadeguati non devono rappresentare abitudini alimentari ma delle saltuarie eccezioni, limitate a poche occasioni. È importante però che l’insegnamento delle corrette abitudini

alimentari non si realizzi tramite imposizioni, rimproveri, proibizioni o castighi che

possono essere controproducenti e che non insegnano al bambino a fare delle scelte

alimentari sane e consapevoli. Parlando in generale i fattori che possono influenzare

le scelte alimentari del bambino sono tuttavia molteplici e comprendono non solo

l'ambiente familiare, ma anche il tipo di offerta di cibo, la disponibilità e la varietà degli

alimenti, la presentazione degli alimenti e il contesto in cui li si consuma, l’educazione

scolastica e soprattutto i messaggi pubblicitari. Le accattivanti signorine della pubblicità

televisiva che si leccano le dita assaporando con suadente golosità cibi spesso non

molto adatti alla dieta più sana, esercitano ​un effetto subliminale sui nostri gusti e ci

dirigono nelle scelte alimentari. Adesso è stato dimostrato come a risentire

maggiormente di questo effetto siano i bambini di 5 anni, che cominciano a liberarsene

da 8 anni in poi, senza però mai affrancarsene completamente nemmeno da adulti.

A individuare con precisione le varie età della persuasione occulta alimentare ci hanno

pensato gli psicologi francesi dell’Università Blaise Pascal di Clermont-Ferrand diretti da ​Laetitia Barthomeuf che, insieme ai colleghi del Centro di ricerca sulla nutrizione umana della regione dell’Auvergne, hanno pubblicato sul British Journal of Developmental Psychology uno studio su 150 soggetti di ambo i sessi con età compresa fra 5 e 21 anni e mezzo che evidenzia come i più piccoli siano i più facili da convincere, fino addirittura a fargli credere ad esempio che la verdura è buona come la cioccolata. 

Ma guardiamo quali sono gli errori alimentari più diffusi nell’alimentazione dei bambini:

  • Eccesso calorico rispetto alla spesa energetica totale quotidiana.

  • Colazione assente o inadeguata.

  • Errata ripartizione calorica nella giornata, con carenze al mattino ed eccessi la sera.

  • Consumo di alimenti troppo ricchi in energia e di ridotto valore nutritivo nello spuntino a scuola e come merenda pomeridiana.

  • Eccesso di: - protidi e lipidi di origine animale (formaggio, carne); - carboidrati ad alto indice glicemico (patate, succhi di frutta, snacks).

  • Scarso apporto di: - fibre e proteine vegetali (frutta e verdura, cereali integrali, legumi); - pesce.

  • Abitudine alla frequenza dei fast-food, con consumo anche al di fuori dei pasti principali di preparazioni ad elevato contenuto di energia, grassi saturi, sale, zuccheri semplici, ma poveri di fibra e vitamine.

  • Abitudine di consumare i pasti davanti alla TV: difficoltà a controllare l’assunzione di alimenti che favorisce l’insorgenza del sovrappeso.
     

  • Stile di vita sedentario: impegni di lavoro dei genitori e scolastici dei bambini (tempo pieno), riducono la possibilità che i bambini pratichino costantemente attività fisica (sportiva e/o ricreativa), soprattutto all’aria aperta. 

Numerosi ricerche internazionali sulle abitudini alimentari evidenziano che fino al 30% dei bambini salta la prima colazione. In Italia la colazione in genere si fa, ma male: secondo l’Istituto superiore di sanità, la percentuale dei bambini che non mangia appena svegli è relativamente bassa, pur con sensibili variazioni regionali (dal 6% in Veneto al 18% in Sicilia). Più di un quarto (il 28%), però, fa una colazione qualitativamente sbilanciata. La colazione deve fornire il 15-20% del fabbisogno giornaliero, è importante suddividere i pasti e la nostra alimentazione giornaliera in più razioni bilanciate a seconda del momento della giornata. Se si assumessero in un unico pasto le calorie quotidiane queste verrebbero accumulate, non smaltite e ingrasseremmo più facilmente. Per questo il fabbisogno calorico giornaliero va suddiviso in più pasti. Nei bambini in età scolastica in particolare, poi, la colazione e la merenda di metà mattina sono importanti per evitare cali di rendimento sui banchi, mentre lo spuntino pomeridiano contribuisce a non arrivare alla cena con una fame eccessiva, che i più piccoli tenderebbero a soddisfare mangiando in maniera quasi compulsiva, senza dare al cervello la possibilità di avvertire i segnali di sazietà, aumentando così il rischio di obesità.

Saltare i pasti, porta quindi a squilibri nutrizionali e metabolici.

La giornata alimentare va quindi ripartita in 3 pasti principali intervallati da una merenda e uno spuntino secondo il seguente schema:
Colazione 15%
Spuntino di metà mattino 5%
Pranzo 40%
Merenda 10%
Cena 30 %

La correzione delle cattive abitudini alimentari è uno degli interventi migliori per diminuire la crescita dell'obesità nei nostri bambini ed adolescenti. Quando ci rivolgiamo a loro dovremmo evitare il termine dieta che viene spesso intesa dal bambino come una specie di azione punitiva.
I consigli dietetici utili in età pediatrica riflettono grossomodo quelli proposti alla popolazione generale.
Se il bambino mangia molto ed è normopeso è importante non ostacolare l'assunzione di cibo poiché un organismo in crescita ha effettivamente bisogno di elevate quantità di princìpi nutritivi. In particolare:

l'aumentato fabbisogno di alcuni nutrienti (calcio, ferro, vitamina D e proteine) dev'essere soddisfatto consumando un'ampia gamma di alimenti; nessuna integrazione è normalmente necessaria. Molti di questi nutrienti sono contenuti soprattutto negli alimenti di origine animale e privare il bambino di questi cibi (dieta vegana) significa creare un deficit nutrizionale che potrebbe interferire con il normale sviluppo. D'altra parte, però, non occorre dimenticare i pregi di frutta e verdura, spesso consumata malvolentieri dal bambino. Per rendere più appetibili questi alimenti è possibile ricorrere a centrifugati e frullati preparati in casa (solo se i vegetali crudi o cotti vengono sistematicamente rifiutati). Si consiglia invece di limitare il consumo di spremute e succhi di frutta industriali in quanto troppo ricchi di zuccheri e spesso poveri di vitamine, fibre e sali minerali.
Se il bambino si dimostra intollerante a latte e latticini è importante assicurare un adeguato apporto di calcio attraverso il consumo di acqua ricca di questo minerale e di alimenti che lo contengono in buone quantità, come per esempio verdure verdi (broccoli, cavolo), legumi (soia, ceci, fagioli rossi), noci e semi (semi di sesamo, semi di lino). Le bibite a base di cola possono influenzare negativamente il bilancio del calcio.

Gli alimenti possono essere divisi in 5 gruppi, a secondo della prevalenza di determinati nutrienti, vediamo...

cereali, loro derivati, patate:

ricchi in carboidrati, proteine di media qualità e vitamine
carni, pesci, uova e legumi:
ricchi in proteine di alta e media qualità, grassi, antiossidanti e vitamine
ortaggi e frutta:
ricchi in fibre, vitamine, minerali e antiossidanti;
latte e derivati:
ricchi di proteine di alta qualità, minerali (soprattutto Calcio) e vitamine;
olii, burro e margarine:
ricchi di grassi. Olio d’oliva, di semi d’arachide, mais e girasole ricchi di antiossidanti.



Gli alimenti di origine animale come la carne, il pesce, il latte e i latticini contengono proteine di alto valore biologico sono la principale fonte di approvvigionamento per la formazione e il mantenimento della massa muscolare.

Inoltre nell’adolescenza si forma circa il 45% della massa ossea definitiva. È quindi molto importante che i nutrienti che andranno a costituire l’osso (calcio, fosforo e vitamina D) siano assunti nella quantità consigliata nelle tabelle di seguito. Per le ragazze l’importanza di sviluppare una corretta massa ossea è ancora maggiore, dato che le possibili future gravidanze possono determinare perdite di calcio. Oltre a questo occorre ricordare che, durante la menopausa, le donne presentano un maggior rischio di sviluppare l’osteoporosi. L’attività fisica infine migliora l’elasticità e la resistenza delle ossa.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

FREQUENZA DI CONSUMO SETTIMANALE RACCOMANDATA
Carne 

Preferibilmente 3 volte alla settimana, di cui 2 volte bianca (es. coniglio, pollo, tacchino) ed 1 volta rossa (es. manzo, cavallo, vitello)
Pesce
2 - 3 volte alla settimana, fresco o surgelato
Uova
Non più di 3 -4 volte alla settimana di gallina - qualità A extra
Legumi
Almeno 3 volte alla settimana secchi o surgelati: fave, ceci, lenticchie, piselli, fagioli, soia
Cereali
Pasta, polenta, riso, farro, orzo, fiocchi d'avena ecc., raffinati o integrali
Verdura
Non meno di 14 volte alla settimana (tutti i giorni) fresca di stagione o surgelata, da utilizzarsi cruda o cotta, scegliendo colori sempre diversi
Frutta
Preferibilmente 14 volte alla settimana (tutti i giorni) di stagione, variando nella scelta qualità e colori
Formaggi
Non più di 2 volte alla settimana, come secondo piatto
Salumi
Non più di 1 volta alla settimana preferire prosciutto crudo magro, bresaola, prosciutto cotto senza polifosfati.



FABBISOGNI CALORICI/ENERGETICI DEI BAMBINI DI ETà COMPRESA FRA 3 E 9 ANNI



 










Dieci consigli su snack per bambini e ragazzi

Scegli bene: tra gli snack pre-confenzionati, preferisci quelli con etichetta nutrizionale.

Se vuoi mangiare snack fallo solo a colazione, spuntino di metà mattino e/o merenda. Mai a pranzo e cena.

Scegli gli spuntini con minor apporto calorico per 100 g o porzione: questa non deve superare le 150/200 cal. Tra le varie confezioni di uno stesso tipo di snack scegli la più piccola o quella che ti permette di suddividerlo facilmente in più porzioni.

Controlla i grassi: tra due snack, preferisci quello con meno grassi per porzione o per 200 g. Meglio se è specificato il totale di grassi saturi: massimo auspicabile in una giornata 4 g.

Se il contenuto totale di grassi di uno snack supera i 9 g/porzione non consumare più di una porzione al giorno. Allo stesso tempo, alleggerisci pranzo e cena.

Meglio gli snack che oltre a zuccheri e grassi forniscono proteine di buona qualità, calcio o ferro, fibre alimentari: pane, yogurt, frutta fresca o secca, gelato, piccole porzioni di cioccolato.

Varia gli snack durante la settimana. Varia anche il tipo di verdura e di frutta, meglio quella fresca di stagione. Accompagna agli snack a 1-2 bicchieri di acqua anche se non hai sete, evita le bibite zuccherate.

Tra i prodotti confezionati in dosi singole evita il bis. In caso di confezioni grandi preferisci quelle richiudibili che consentono di conservare il prodotto, prelevando una porzione per volta. Nell’arco della giornata non consumare più di 1-2 snack.

Evita di consumare lo spuntino e di mangiare davanti alla TV: è provato che si tende a mangiare di più, è più difficile controllarsi, e si rischia di assumere troppe calorie.

Lo spuntino è utile se trascorrono più di 4 ore tra un pasto principale e l’altro e se hai fame. Può essere utile anche se sei un po’ troppo paffutello e arrivi con troppa fame al momento del pasto. Ti accorgerai che riuscirai meglio a controllare il pasto successivo e a non esagerare la quantità di cibo.



FONTI

http://alimentazionebambini.e-coop.it/attualita/quanti-pasti-al-giorno-ai-bambini-5-e-il-numero-perfetto/

http://bambini.corriere.it/2012/12/03/bambini-e-alimentazione-quali-sono-gli-errori-piu-frequenti/

http://www.my-personaltrainer.it/dieta/dieta-bambini.html
 

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